Nel goffo tentativo di riciclare degli albumi ancora in circolo, nel tentativo vano di improvvisarmi pastry chef è inaspettatamente nata una torta che ci ha regalato davvero delle gioie! Non so voi ma io divento un incrocio tra Annie Wilkes quando scopre che Misery muore e Michael Douglas in “Un giorno di ordinaria follia” quando il mio esperimento culinario fallisce! Questa volta, cercando di restare calma, contando fino a 100, ho resistito dalla tentazione di buttare via tutto e ho iniziato ad aggiungere ingredienti in un………di creatività inaspettato. Da questa alchimia è venuta fuori questo dolce margherita. Nome banale, lo so, ma considerando tutto, la forma mi sembrava la cosa più chiara. Ho avuto la curiosità di segnare gli ingredienti in un altro ……..di positività ed ecco perché oggi riesco anche a darvi gli ingredienti di questo dolce margherita fatto un po’ a casaccio! Abbiamo bisogno di:
- 250 gr di albumi
- 250 gr di farina di mandorle
- 150 gr di farina 0
- 50 gr di acqua
- 100 gr di zucchero di canna
- aroma di mandorla amara
- 1 bustina di lievito per dolci
- un pizzico di sale
In un pentolino mettere a scaldare acqua e zucchero fino a far formare uno sciroppo non troppo denso. Nel frattempo in una planetaria, o con delle fruste, montate gli albumi con il pizzico di sale. Quando saranno bianchi ma non del tutto montati aggiungere lentamente lo
sciroppo di zucchero caldo e continuare a montare fino ad ottenere un impasto sodo, a metà di questa operazione aggiungere anche l’aroma di mandorla amara. Questo procedimento è sulla falsa riga di quello per preparare la meringa all’italiana. A questo punto aggiungiamo le due farine miscelate in precedenza con il lievito e con una frusta a mano inglobiamo gli ingredienti secchi. Io ho scelto uno stampo da budino (a margherita appunto) ma potete utilizzare stampi diversi da ciambella e altri. Non imburrate, vale la regola per la
Angel cake, e infornate a 170° per 30 minuti. Se vedete che la superficie si colorerà troppo coprire con foglio di alluminio. Una volta sfornata l’ho fatta raffreddare a testa in giù. Con l’aiuto di un coltellino ho staccato la torta dallo stampo e capovolta. Spolverata di zucchero a velo e con dei frutti di bosco freschi è stata il perfetto accompagnamento per un thè.
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